RESISTÈNCIA

Resistència, fu scritta nel pieno delirio Trumpiano, un fenomeno purtroppo non facilmente estinguibile, avendo intaccato un modello non rimosso dai conservatori e da quella zona nera presente su tutto nostro pianeta, da nord a sud dei poli… Resistència non parla del personaggio goffo, surreale ma altrettanto pericoloso quale l’ex presidente degli Stati Uniti, bensì degli effetti collaterali, ovvero la feccia sporca, grezza, nera, visibile in un capo branco, come nei personaggi solitari i cui volti sono inespressivi.

In questi ultimi anni una delle parole più gettonate è stata muro, come confine fisico o mentale. La barriera di separazione tra gli Stati(mai)Uniti e il Messico (Muro della vergogna) è cominciata con il governo Bush nel 1990. Il muro è dotato di illuminazione ad altissima intensità, di una rete di sensori elettronici e di strumentazione per la visione notturna, connessi via radio alla polizia di frontiera statunitense, oltre ad un sistema di vigilanza permanente effettuato con veicoli ed elicotteri armati. I due stati sono divisi da questo muro, da queste barriere metalliche che oltrepassano i 1100 km. Un recinto pronto a fottersene dell’ambiente, potentissimo a distruggere l’habitat isolando nel frattempo moltissimi animali rari del Nord America. In più le barriere hanno acutizzato i danni dovuti alle alluvioni: le barriere come dighe impediscono all’acqua di defluire. In questa quadro drammatico il colore nero dell’acciaio assorbe facilmente il sole [da quelle parti viaggia a temperature alte] rendendo così le pareti surriscaldate, altra arma per evitare il contatto delle persone con questo pazzesco muro… Tengo a ricordare che nessun Presidente Americano, repubblicano o democratico, abbia fermato oppure demolito un solo metro di questa vergogna.

I muri possono essere mentali e qui andiamo a toccare un altro tasto dolente che ci appartiene in prima persona. L’Italia della propaganda, del comizio, dello stereotipo, dell’omologazione virtuale, delle risse in rete ha creato in questi anni un livello culturale basso, il peggiore degli ultimi decenni. Un tempo la mia cara vecchia sinistra aveva un obiettivo, una missione: alfabetizzare gli ultimi. Oggi la nuova “sinistra” mediamente cambia segretario del proprio partito principale ogni due anni. Nella mia città, Roma, la “nuova sinistra” amministra i municipi del centro storico, mentre le periferie sono state lasciate alla mercé di destra propagandistica e visioni pentastellate.

La Lega di Matteo Salvini ha spostato decisamente i suoi numeri elettorali grazie a questa ossessiva promozione, una sorta di vecchia televendita televisiva, contro l’immigrato e in particolare modo gli africani. Nel suo elenco della spesa al supermercato non manca mai la pastosa filastrocca pesante, ridondante e alquanto squallida contro i profughi che fuggono dalle proprie terre, martoriate dalle guerre, coperte da una disinformazione pazzesca (quindi complice) dove gli interessi dei padroni del mondo è quello di ciucciare senza alcuna sosta le risorse di questi territori. Il petrolio è pompato dai pozzi di tutta la fascia saheliana, in Nigeria e lungo le coste occidentali, in Egitto e Libia del nord e Sudan del sud. Sono molti i giacimenti di oro, rame, uranio, come il Coltan, nella Repubblica del Congo, il minerale necessario alla produzione di prodotti elettrici tra cui i nostri pc, smartphone, consolle audio, digitalizzazione satellitare. Si estrae dalle miniere del nord-est della Repubblica democratica del Congo dove si combattono diverse guerre per il controllo della risorsa mineraria costata oltre 5 milioni di morti tra cui moltissimi bambini il cui sfruttamento fa rabbrividire.

Rimanendo sulla canzone immaginai questo personaggio dai luoghi comuni, in una sorta di villaggio Far West dove da buon sceriffo con la pistola e il bicchierino di whisky dettava legge in questa area polverosa. Il tutto l’ho trasferito nel chiosco di una spiaggia italiana, magari a Milano Marittima dove si consuma buon Mojiito ma se il sole ti incoccia parte lo sproloquio. Quello successo due estati fa, in una torrida estate, la più calda degli ultimi decenni! In Italia, il concetto di “ronda” ha preso piede da diversi anni, come il farsi giustizia da sé. Il clima di panico verso il nero nemico, la diversità in generale è stato il virus su cui altre varianti sono esplose: l’omofobia, la violenza sulle donne, la transfobia. Questo virus spesso è usato come tema principale delle campagne elettorali. Il tecnica persuasiva di questi personaggi inetti è il ripeterlo ossessivamente, approfittando della completa anestetizzazione degli individui nei social network, la più grande trappola che i geni del male abbiano creato.

Resistència nei ritornelli cita paesi o personaggi, esempio Gino Strada, che sono stati bullizzati dal potere marcio ed avido della politica italiana. Luoghi sul nostro territorio (Ilva – Librino) Resistència sconfina oltre le alpi ricordando tante comunità sotto i bombardamenti, gli interessi dei padroni della terra, faccendieri e multinazionali; la nuova geopolitica..

Il tutto si può sintetizzare in “Mon dieu siamo uguali di fronte alla morte; Mon dieu, nessuna guerra ha vinto”

In nome di dio si fa propaganda politica ( squallida quella di Salvini e il famigerato rosario) In nome di dio non si contano più le guerre!

Resistència è il mio personale manifesto antimilitarista a pacifista. Mi rigetta piacevolmente indietro con gli anni quando ho esercitato il servizio civile e nel privato dove con orgoglio difendo i diritti umani attraverso manifestazioni, petizioni, sostegno morale. La violenza crudele fisica o psicologica la ripugnerò sempre e combatterò fino all’ultimo respiro! Essa va respinta e contrastata solo attraverso un lungo percorso culturale, incentivando la dialettica e non separandola. Avvicinando l’uomo verso il suo simile e non allontanadolo con le nuove tecnologie. Il mio urlo è un chiaro NO ad una società sempre più digitalizzata, lo smart working come migliore soluzione lavorativa o la didattica a distanza, la peggior cattiveria verso la fonte, la ricchezza della nostra società: i giovani!

RESISTÈNCIA testo:

OGGI VIVO DENTRO UN NASTRO FAR WEST MA LUI NON TROVA PACE

CORRE LO SCERIFFO INVASATO CON LA STELLA DI LATTE E MERDA

GLI OCCHI DEL FEDELE COLLETTIVO SBARRANO PORTI E CIELI, MARI DENTRO UN MURO MENTALE

AFRICA, RESISTÈNCIA

IL MIO SANGUE, RESISTÈNCIA

ALLA PACCHIA FINITA, RESISTÈNCIA

MERDIONE, RESISTÈNCIA RESISTÈNCIA, RESISTÈNCIA…

IL PISTOLERO CERCA OCCHIO COLLETTIVO MUSCOLOSO, INCAZZATO

SEMPRE SOCIAL, IN DIRETTA ONM LINE, GLI ZOMBIE COLLEGATI

IL TAGLIAGOLE SULLE SPIAGGE, NELLE PIAZZE, RICERCATO IMMIGRATO, SEI LA TAGLIA MORTALE, FINALE..

SIRIA, SOMALIA, RESISTÈNCIA

GINO STRADA, RESISTÈNCIA

ILVA E LIBRINO, RESISTÈNCIA

TU TERRONE, RESISTÈNCIA..

MON DIEU, MOND DIEU, MOND DIEU, SIAMO UGUALI DI FRONTE ALLA MORTE MON DIEU; MON DIEU, MON DIEU, MON DIEU, NESSUNA GUERRA HA VINTO MON DIEU..

INDIOS, ARMENIA, RESISTÈNCIA

DON BASS RESISTÈNCIA

MESSICO, RESISTÈNCIA

RESISTÈNCIA, RESISTÈNCIA, RESISTÈNCIA…

#writing Alessandro Dionisi alessandro dionsi autori bill biografia bullismo Defrag deneb Ercole filosofia gino strada kill bill letteratura lettura liceo Matteo salvini mediterranea mito Mitologia muro music musica periferia piccola e ribelle poesiadistrada poesia di strada RadioAttiva resistència rock rock italiano Roma Romanticismo scrittura scuola sfruttamento singer song sorry mom storia tesina tesine trump Tu sorriderai varianti

Pubblicato da Alessandro Dionisi

Cantante nella band RadioAttiva, scrittore, musicista

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