I RAPPORTI SOCIALI NEL ROMANTICISMO

Dal punto di vista sociale nell’epoca del Romanticismo si profila una nuova conformazione dei rapporti di classe. Con lo stabilizzarsi dell’industria, l’apparizione del proletariato industriale in opposizione di quest’ultima si pone la borghesia imprenditoriale cioè, la classe la classe proprietaria dei mezzi dei produzione. Il punto di partenza di questa nuova fase nella storia dei rapporti sociali è segnato dalla rivoluzione industriale che, affermandosi in Inghilterra nell’ultimo ventennio del XVIII secolo con l’introduzione delle macchine nei processi di lavorazione, inaugurò un nuovo processo di lavorazione basato sulla fabbrica come unità di produzione, in contrapposizione con l’antico artigianato in cui l’unità produttiva era la bottega con i singoli lavoratori.

La prima fase della Rivoluzione Industriale, riguardò essenzialmente l‘industria tessile, ma già intorno al 1830 essa investì, grazie all’introduzione della macchina a vapore, anche la siderurgia che faceva parte dell”industria pesante“, un passaggio storico- culturale inarrestabile, pronto a portare forti mutamenti non solo nel mondo del lavoro ma anche nella stessa vita quotidiana: le città cambiarono volto per accogliere nuovi impianti industriali e, soprattutto, i nuovi abitanti che vi si installavano per lo più in condizioni estremamente precarie. Le campagne si spopolavano e lo stesso paesaggio mutò volto, per effetto degli insediamenti industriali, e dall’inevitabile inquinamento da essi prodotto.

Con l’industria e con la nuova figura storica dell’operaio– in genere un’ ex contadino sradicato dalla sua cultura tradizionale e immesso in una nuova realtà allettante- nacque anche la necessità di trovare una nuova legislazione sociale che riscattasse il proletariato industriale dalla sua posizione di sfruttamento e di emancipazione, coordinasse le varie proteste dei lavoratori, mediasse e componesse gli inevitabili conflitti dei lavoratori con i diritti del lavoro .

Così la classe operaia, attraverso una solidarietà resa possibile dalla consapevolezza delle comuni condizioni di sfruttamento all’interno della fabbrica, diede vita alle prime organizzazioni sindacali.

L’esperienza più significativa fu compiuta in Inghilterra con le Trade union (Associazioni di mestieri) di cui fu il promotore l’industriale illuminato R. Orwen e che portavano alla giornata lavorativa di dieci ore per i lavoratori adulti. In Francia si sviluppò il movimento del del socialismo utopistico (così definito da Marx ed Engels, che a esso contrapposero il proprio come “scientifico” perché indicava nella lotta di classe lo strumento per la sua realizzazione), caratterizzato da una forte impronta morale e dall’invito alla solidarietà tra operai e imprenditori. I suoi rappresentati (Saint Simon, Cabet, Proudhon e Blanc) ebbero vasto seguito e larga influenza nella lotta politica in Francia, sia nel 1830, sia, soprattutto, nel 1848 . Tra essi spicca, per l’emblematicità dell'”utopia” C. Fourier, promotore di colonie comunitarie di vita e di lavoro che avrebbero dovuto costituire le fasi dell'” armonia sociale”

PROSSIMO APPUNTAMENTO: IL PENSIERO

Pubblicato da Alessandro Dionisi

Cantante nella band RadioAttiva, scrittore, musicista

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